Hogan: rilancio dei colloqui con Usa nei prossimi giorni (ma la strada è in salita)
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"La Commissione europea è cosciente degli effetti dannosi che nuove misure statunitensi potrebbero avere sui prodotti agricoli europei, nel contesto delle controversie tra le due sponde dell'Atlantico sull'industria aeronautica". Tuttavia, "data la mancanza di progressi nei negoziati dobbiamo essere pronti a qualsiasi scenario, finanche la difesa delle nostre produzione tramite tariffe Ue sui prodotti statunitensi, allo stesso modo in cui gli Usa hanno imposto dazi addizionali sui prodotti dell'Unione dallo scorso ottobre".
Lo scrive Phil Hogan, commissario al Commercio Ue, rispondendo alla lettera in cui i deputati S&D della commissione Agricoltura del Parlamento europeo chiedevano di ottenere una sospensione totale delle tariffe Usa imposte ingiustamente, prima su formaggi, salumi, agrumi e alcuni liquori, e che ora minacciano di colpire anche vino, olio e pasta, il cuore del Made in Italy.
"Tengo a rassicurarti - scrive Hogan a Paolo De Castro, coordinatore S&D in ComAgri - che la nostra priorità rimane quella di raggiungere una soluzione negoziale equilibrata sulle controversie legate all'aeronautica civile (tra l'europea Airbus e l'americana Boeing). Abbiamo condiviso con gli Usa proposte concrete, e dimostrato la piena disponibilità a trovare un accordo sulle future discipline di sussidio per l'intero settore". "Nonostante i nostri migliori sforzi - precisa Hogan - sembra che non saremo in grado di risolvere queste divergenze prima del riconoscimento da parte dell'arbitrato Wto sulle contromisure a cui avrà diritto la Ue nella controversia sulla Boeing, dal momento che gli Stati Uniti non si sono impegnati in negoziati".
"Confido - sottolinea De Castro - in uno sviluppo positivo della situazione alla luce del rilancio dei colloqui tra Bruxelles e Washington, che Hogan annuncia per i prossimi giorni. Ne seguiamo da vicino l'evoluzione, ancora convinti che la via diplomatica sia l'unica perseguibile per non sacrificare gli interessi di nessuna delle parti coinvolte e, soprattutto, dei nostri produttori".