Sulle tracce di Garibaldi e dei Mille
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Dal porto di Marsala parte questo itinerario che arriva fino ai lidi, attraversando un tratto di territorio che racchiude gran parte della storia del vino Marsala. Cominciare da qui non è casuale, se si pensa che nel 1816 Woodhouse fece costruire nel porto un lungo molo; lo stesso dove, nel 1860, sbarcarono Garibaldi e i Mille. Il porto è oggi commerciale e peschereccio, ma anche punto di partenza di motonavi e aliscafi che raggiungono le Isole Egadi (Favignana, Levanzo e Marettimo). I cantieri navali danno l’idea di u n settore attivo: la pesca, tra problemi piccoli e grandi, è fonte di reddito per armatori e marinai marsalesi, pochi i giovani. Il porticciolo turistico è più avanti: quattro pontili, quasi 200 posti barca, bici gratuite per un salto in centro. L’area limitrofa è attrezzata per i camper. Negli stabilimenti enologici, tanti tra il lungomare e la via Sebastiano Lipari (che si congiunge alla Statale 115 Marsala-Mazara), si sentono gli odori del Marsala; si rievocano le imprese di Woodhouse, Ingham, Withaker, Florio. Il percorso supera l’area «industrializzata», si immette nel tratto curvilineo, costeggia la barriera frangiflutti. Poi canneti, case sparse e vigneti che coprono piccoli fazzoletti di terra. Il mare ha colori stupendi; la Bandiera Blu d’Europa, assegnata più volte per le limpide coste e le spiagge, sventola a pieno titolo. Al primo lido attrezzato cumuli di alghe, piccole insenature, fiori spontanei, dune di sabbia, un ampio golfo. Lo sguardo spazia fino agli altri lidi, all’ultima lingua di terra: Torre Sibiliana è sullo sfondo. Poi un altro stabilimento balneare, altre distese di sabbia, i tetti bassi delle case: rustico e moderno insieme. Un breve tratto di spiaggia libera e un altro lido attrezzato. L’incrocio chiude il nostro viaggio.
Per informazioni: www.stradavinomarsala.it