Nuova Zelanda, inizia la vendemmia dopo la devastazione del ciclone
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Settimana scorsa il ciclone Gabrielle ha colpito pesantemente la Nuova Zelanda. Il primo ministro Chris Hipkins lo ha definito "il più grande disastro naturale del ventunesimo secolo" nel Paese oceanico con danni stimati in 13 miliardi di dollari. Il ciclone non ha risparmiato nemmeno Hawke's Bay e Gisborne, seconda e terza regione produttrici di vino in Nuova Zelanda, con 60.000 tonnellate nel 2022. Frane e allagamenti hanno complicato il lavoro dei produttori; i viticoltori meno colpiti hanno iniziato una delle più difficili vendemmie della storia recente. "Il ciclone Gabrielle - ha dichiarato Philip Gregan, ceo di New Zealand Winegrowers - si è verificato all'apice di quello che è già il periodo dell'anno maggiormente impegnativo per l'industria, proprio mentre sta per iniziare la vendemmia 2023 ed è un duro colpo per i viticoltori e le cantine che sono stati colpiti". "La priorità più importante del nostro settore continua ad essere garantire che le nostre persone e la nostra comunità siano al sicuro e stiamo lavorando con le nostre associazioni regionali per valutare in che modo sostenere le regioni colpite per il prossimo raccolto" ha proseguito Gregan "In futuro sarà necessario un clima secco e soleggiato per mitigare alcuni dei danni a breve termine di quest'anno e la mancanza d'acqua ed elettricità in queste regioni è una preoccupazione significativa, ma la situazione sta migliorando". La sociologa Christine Kenney ha sottolineato l'importanza di una ricostruzione intelligente: "L'industria vinicola della Nuova Zelanda sarà completamente devastasta e si tratta soltanto di una tempesta. Dobbiamo pensare molto seriamente adesso non a ricostruire meglio ma a ricostruire in maniera più intelligente".