Indonesia, continua il blocco delle importazioni di spiriti e vini Ue
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I vini e le bevande spiritose dell’Unione europea continuano ad essere oggetto di misure di ritorsione da parte dell’Indonesia in relazione alle progressive limitazioni, imposte dall’Unione europea, sull’uso dell’olio di palma – del quale l’Indonesia è un rilevante produttore - nel biocombustibile.
La Commissione europea ha nuovamente ribadito l'impegno a contrastare tali misure e negli ultimi tempi si sono intensificati gli scambi diplomatici con le Autorità indonesiane, senza però aprire alcuno spiraglio.
Prima delle dimissioni, nell’ultima lettera del Commissario Hogan alle autorità indonesiane è stato fatto presente che senza la revoca del blocco, non si sarebbero svolti ulteriori negoziati sull'Accordo di libero scambio. L'ultimo ciclo di colloqui sull'Accordo di libero scambio Ue Indonesia si è svolto nel giugno 2020.
Per quanto riguarda l'accesso al mercato, non sono contemplate le bevande alcoliche, mentre è stato affrontato il tema degli standard internazionali: la Commissione sta lavorando a una lista che includa quelli dell'OIV e del Codex Alimentarius, Il capitolo sulle indicazioni geografiche è in una fase più avanzata, l’indonesia ha reso note le indicazioni geografiche da proteggere mentre la lista Ue è al momento riservata.