Champagne, riprese le spedizioni verso la Russia
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I produttori di champagne hanno ripreso le spedizioni verso la Russia. Lo ha annunciato il Comité Champagne, affermando allo stesso tempo che la battaglia contro la nuova legge russa sull'etichettatura è lungi dall'essere concusa. Le esportazioni di Champagne verso la Russia erano state sospese a luglio, a seguito della legge (ritenuta "scandalosa" dai francesi) che costringerebbe i produttori di Champagne a usare il termine "vino spumante" sulle etichette posteriori delle bottiglie.
Il termine 'Shampanskoye', una traduzione diretta di Champagne, era riservato ai produttori russi di vino spumante. Mentre la nuova legge rimane in vigore, il Comité Champagne ha giustificato il riavvio delle spedizioni con il desiderio di "non penalizzare i clienti e i consumatori russi", soprattutto in vista delle feste di fine anno. Le vendite in Russia, secondo i dati del Comité Champagne, sono state pari a 35 milioni di euro nel 2020, in aumento di quasi il 2% rispetto al 2019, rendendolo il 15° mercato di esportazione.
Il Comité continuerà comunque a chiedere il pieno riconoscimento della sua denominazione in Russia e la modifica della legge. Sarà, ha detto, "un processo a lungo termine", che vede il sostegno del ministero dell'agricoltura francese. Il ministro dell'agricoltura Julien Denormandie ha fatto sapere che il suo ministero ha contattato le autorità russe e sta intensificando il confronto. Lo Champagne è già protetto nell'UE e in diversi paesi non UE, e il Comité Champagne ha una storia di forte difesa dei suoi produttori da ogni possibile violazione in tutto il mondo.
Le esportazioni di champagne sono diminuite di circa il 16% in volume e valore nel 2020, a 130,8 milioni di bottiglie e 2,6 miliardi di euro, a causa dei minori ordini durante i primi mesi della pandemia di Covid-19.
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