Vino e whisky si confermano ottimi investimenti nel lungo periodo
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Quanto e' redditivo l'investimento in vini pregiati? Come dimostrano le statistiche della piattaforma Liv-ex le grandi etichette sono un asset importante nei portafogli degli investitori, anche se alcuni scelgono il vino principalmente per passione.
Una conferma arriva dal “Knight Frank Luxury Investment Index” che analizza gli investimenti degli “Ultra-high-net-worth individual” in vari settori da collezione, dall'arte a monete, auto e gioielli oltre che il vino e gli spirits.
La redditività media di questi beni tra i diversi asset è stata del +9% nel 2021 e del +123% negli ultimi 10 anni. Il vino ha avuto una performance migliore: +16% nel 2021 e +137% nel decennio, mentre il whisky sul lungo periodo ha ottenuto addirittura il +428%.
Come riporta il sito Winenews uno degli esperti citati da Knight Frank, Miles Davis, manager di “Wine Owners”, ha sottolineato come il mercato abbia "ottenuto buoni risultati nel 2021, con una crescita media dell’1% al mese. Particolarmente buone le performance di Champagne (+31%), specie grazie alla straordinaria annata 2008, e Borgogna (+25%), mentre Bordeaux (+10%) è leggermente indietro. Investimenti che arrivano soprattutto dall’Asia per i vini di Borgogna, e da Gran Bretagna e Stati Uniti per lo Champagne. C’è stata una nuova ondata di investimenti nel mercato del vino, alcuni dei quali guidati da fattori macroeconomici come le preoccupazioni per l’inflazione - con il vino visto come un investimento sicuro - ma anche da fattori più localizzati, come il calo dell’offerta causato dall’andamento meteorologico e dai problemi riscontrati lungo la catena di approvvigionamento. Fattori che si faranno sentire anche nel 2022, mentre un’altra dinamica interessante riguarda i tanti fine wine stappati tra le mura domestiche, una risposta alla pandemia destinata a restare abitudine per molti”,