Studio dell'Università di Pisa sul distillato di legno: rende il terreno più fertile
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Stimola l'attività microbica del suolo e può influenzare la disponibilità degli elementi nutritivi per le piante, favorendo un uso più razionale dei fertilizzanti. Sono alcuni effetti del 'distillato di legno' scoperti da un gruppo di ricercatori dell'Università di Pisa secondo uno studio pubblicato sulla rivista 'Soil Research'. Il distillato di legno è un liquido piuttosto scuro, dall'odore di affumicato e dal ph acido, che si ottiene dal trattamento termico del legno o dalla combustione in un ambiente povero di ossigeno. "E' la prima volta - spiega Roberto Cardelli, docente del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Ateneo pisano - che una ricerca cerca di valutare gli effetti del distillato di legno sul suolo, un prodotto ancora poco conosciuto, sia dal mondo accademico sia dal mercato. Il suo impiego in Italia è consentito in agricoltura biologica, ma è usato soprattutto in Asia direttamente sulle piante come biostimolante, antiparassitario e antiossidante". "Dalle analisi in laboratorio - prosegue Cardelli - abbiamo visto che a concentrazioni non superiori all'1%, il distillato di legno sembra generalmente stimolare la biomassa microbica del terreno e l'unica attività del suolo che ha registrato una diminuzione è stata quella ureasica e questo apre la strada al suo utilizzo anche per la concimazione azotata a lenta cessione". Il distillato di legno contiene molecole organiche facilmente degradabili e favorisce lo sviluppo della biomassa microbica intervenendo anche sugli enzimi che regolano i principali processi metabolici.
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