Gen Z e Millennial amano il vino ma reclamano più informazioni per orientarsi meglio
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Attenzione al territorio, fiducia nei consigli degli esperti e ricerca del vino di qualità: una ricerca SWG svolta in occasione della Milano Wine Week 2022 racconta le scelte di acquisto e consumo delle nuove generazioni.
La ricerca è volta ad indagare le scelte di acquisto e consumo del vino delle diverse generazioni, con un focus sui Millenials e la Gen Z. Un target sempre più consapevole che vuole conoscere meglio il mondo del vino, spesso percepito come esclusivo ed elitario. In occasione della MWW, attraverso degustazioni e iniziative aperte al pubblico, Carrefour si fa promotore di un linguaggio nuovo sul vino, avvicinando le persone alle eccellenze vinicole italiane, in un luogo quotidiano e familiare quale è il supermercato.
L’indagine di SWG rivela che i giovani apprezzano particolarmente il vino, che non ha rivali per i Millenials (88%) e che, tra gli alcolici, è secondo soltanto alla birra per la Gen Z (60%). Tuttavia, entrambe le generazioni – il 40% dei Millenials e il 44% della Gen Z – dichiarano di non essere particolarmente informate, rivelando un’interessante area di intervento per la GDO, un punto vendita che ben il 69% della Gen Z e il 71% dei Millenials sceglie quando si tratta di acquistare vino.
Il vino mantiene anche tra i giovanissimi il suo prestigio, confermandosi molto più di una semplice bevanda: oltre l’80% di Millenials e Generazione Z lo reputa un’eccellenza italiana e l’87% sottolinea come racchiuda in sé storia, cultura e tradizione. Questo fa sì che, quando si parla di vino, ben il 60% della Gen Z e il 67% dei Millenials sono più interessati a consumarlo con consapevolezza e ad acquistarlo prestando attenzione – in primis – a caratteristiche organolettiche, al legame con il territorio dove viene prodotto e alla tradizione che incarna. Tra i diversi driver di scelta, l’estetica e la notorietà della bottiglia ricoprono l’ultima posizione.
L'attenzione crescente dei giovani per il mondo del vino è confermata dalla ricerca attiva di informazioni durante l'esperienza d'acquisto. Se la maggior parte dei giovani sceglie il supermercato, il 37% della Gen Z e il 53% dei Millenials acquistano direttamente dai produttori vinicoli. Ma a stupire maggiormente per la Gen Z, considerato che stiamo parlando dei cosiddetti “nativi digitali”, è il dato relativo all’online: solo il 18%, infatti, acquista vino su Internet.
Determinante, nelle abitudini di acquisto, la presenza di un esperto che sappia raccontare le caratteristiche dei diversi vini e consigliare la bottiglia più adatta alle proprie esigenze. Un servizio che il 73% dei giovani cerca e non trova nei supermercati, dove riscontrano anche la mancanza di vini prodotti da aziende artigianali e piccoli produttori (51%) e di vini tipici a km 0 (50%).
Un dato che, all’apparenza, potrebbe sorprendere ma, in realtà, perfettamente, in linea con l’attenzione crescente per il consumo consapevole delle nuove generazioni: il 20% dichiara, infatti, che preferisce confrontarsi direttamente con i venditori e ricevere consigli, per una vera e propria esperienza di acquisto.
Proprio per rispondere alle esigenze delle nuove generazioni, e contribuire anche alla diffusione di una cultura del ‘bere bene’ – ossia del bere meno, ma meglio – Carrefour si impegna nella democratizzazione del mondo del vino, per renderlo sempre più accessibile e attraente anche agli occhi di questo nuovo target.
In linea con il proprio impegno per la valorizzazione delle eccellenze del made in Italy, Carrefour sta sviluppando nei propri punti vendita un’offerta vinicola di grande qualità e capace di rispondere alle esigenze più diverse. In particolare, grazie un’accurata selezione dei fornitori, con cui si impegna a mantenere relazioni di valore, e la creazione di oltre 50 referenze a marchio Carrefour, ideate direttamente con le aziende produttrici locali.
“Stiamo portando avanti un percorso di rinnovamento importante nell’ambito del vino - afferma Christophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia - che riguarda sia un nuovo linguaggio con cui comunicare la nostra offerta, sia un confronto reciproco e costante con i nostri fornitori. I risultati di questa ricerca ci indicano che molto ancora si può fare per coinvolgere le nuove generazioni e fare cultura su un tema importante come il vino. Come operatori della Gdo abbiamo una grande responsabilità nell’indirizzare i giusti messaggi e siamo certi di poter fare molto per valorizzare questo prodotto prezioso in modo inclusivo ed equilibrato. Per noi valorizzare il made in Italy significa anche contribuire all’export di prodotti italiani: il Gruppo Carrefour ha di recente centralizzato e affidato al team basato in Italia la responsabilità dello sviluppo della strategia e degli acquisti di vino italiano per tutti i Paesi.”