Così l’agrometereologia può prevenire i danni sulle produzioni agricole
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Riflettori puntati sull'agrometeorologia per contrastare gli effetti del cambiamento climatico sulle produzioni agricole. Si tratta della scienza che studia le interazioni dei fattori meteorologici ed idrologici con l'ecosistema agricolo-forestale e con l'agricoltura intesa nel senso più ampio. Lo sottolinea il Crea Politiche e Bioeconomia, tra i fondatori della International Advanced School in Agrometeorology, in occasione della Giornata mondiale della Meteorologia del 23 marzo.
Con più di 1400 eventi estremi il 2021 ha registrato in Italia un aumento del 65% di tempeste, bufere, grandinate e bombe d'acqua alternate a ondate di calore, che hanno provocato gravi danni da nord a sud, con pesanti ripercussioni economiche sulle produzioni agroalimentari. Si tratta di un trend consolidato che peggiora di anno in anno, mettendo a rischio l'eccellenza made in Italy. Gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, fa sapere il Crea, vanno prevenuti e mitigati a partire dal campo e a questo serve appunto l'agrometeorologia.
Si valuta, infatti, il rischio climatico di uno specifico territorio per avere parametri su misura dell'azienda, grazie ai quali individuare le migliori scelte da fare: dalle pratiche agronomiche alla gestione dell'irrigazione, dalla previsione delle rese produttive alla più efficace difesa dai parassiti delle colture. Dati preziosi che consentono all'azienda di ridurre le conseguenze dovute a gelate, grandinate o altri eventi estremi. Questo permette, quindi, di migliorare le produzioni individuando misure 'tagliate su misura' per l'adattamento dei sistemi agricoli a un determinato contesto agroambientale, soprattutto con una gestione più corretta e sostenibile dell'irrigazione, resa possibile dai modelli previsionali agrometeorologici. Creata lo scorso anno sotto la responsabilità scientifica di Filiberto Altobelli del Crea, la Scuola di Alta formazione Internazionale in Agrometeorologia vanta l'adesione di 43 partecipanti provenienti da oltre 19 Paesi del mondo.