Confindustria: il 2025 debutta con caro-energia e rischio dazi
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Il 2025 si apre con prezzi dell’energia in aumento, che pesano su inflazione e costi delle imprese, e timori di dazi sull’export, già debole. Proseguiranno il calo dei tassi, che alleggerisce le condizioni finanziarie, e l’attuazione del PNNR Per il 4° trimestre 2024, si stima che il PIL in Italia sia stato fiacco tra crescita modesta dei servizi e industria ancora in affanno.
Salgono i servizi, l’indice RTT (CSC-TeamSystem) segnala un rimbalzo del fatturato dei servizi a novembre e una crescita acquisita nel 4° trimestre.
Meglio l’industria, la produzione a novembre (+0,3%) è salita sul mese, seguendo il recupero marginale di ottobre, e ora la variazione acquisita nel 4° trimestre è +0,1%.
Sale il prezzo del gas in Europa, elettricità troppo costosa in Italia.
Spinte contrastanti per la crescita, più inflazione in Europa, sui tassi la BCE sarà più prudente. Investimenti in flessione, i consumi sono corretti al ribasso, quasi fermo il mercato del lavoro.
Male l’export. L’export italiano è in calo, mentre nell’Eurozona si vedono dinamiche eterogenee tra paesi. Negli USA male l’industria e bene i consumi, in Cina boom dell’export.