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04 Marzo 2024

Londra: la filiera di vino e alcolici chiede la riduzione delle accise, “gli aumenti sono stati un boomerang anche per le casse dello Stato”

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di Redazione | in 
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Più di 100 produttori di vino e liquori e la Wine and Spirit Trade Association britannica hanno lanciato un ultimo appello al Cancelliere dello Scacchiere perché venga ridotta l'imposta sugli alcolici. In una lettera ufficiale il settore ha chiesto al cancelliere Jeremy Hunt e al segretario al Tesoro Gareth Davies di "aiutare a prevenire ulteriori aumenti dei prezzi per i consumatori, ridurre l'inflazione e aumentare le entrate per il Tesoro".

È stato inoltre chiesto di rendere "permanente l’agevolazione sul vino, che risparmierà a migliaia di aziende vinicole una burocrazia inutile e costosa".

La notizia - riportata dal sito The Drinks Business - fa seguito ai dati sulle entrate dell'HMRC in materia di accise della scorsa settimana, da cui emerge che il Tesoro ha perso 436 milioni di sterline tra settembre 2023 e gennaio 2024 rispetto allo stesso periodo del 2022/23:  sommate a quelle di birra e sidro, le perdite hanno superato i 600 milioni di sterline.

Le modifiche apportate al sistema delle accise sugli alcolici nell'agosto 2023 sono state le più significative degli ultimi 50 anni, con l'aggiunta del 20% all'accisa su oltre l'85% di tutti i vini presenti sul mercato britannico e di oltre il 10% all'accisa pagata sugli alcolici a gradazione piena.

A seguito di tale provvedimento, i volumi di vendita sono diminuiti, l'inflazione sui prezzi degli alcolici è salita a più del doppio del tasso di riferimento, mentre le entrate derivanti dal gettito fiscale sono diminuite, ha dichiarato il WSTA.

Inoltre, secondo l'imminente rapporto di mercato del WSTA, nelle dodici settimane fino a dicembre le vendite di alcolici e vino sono diminuite nei supermercati e nei negozi britannici, con un calo del 7,1% per gli alcolici e del 4,1% per il vino.

Un'altra richiesta è quella di ridurre l'inutile burocrazia del settore. I nuovi piani di tassazione, "costosi e diabolicamente complessi", che entreranno in vigore dal 1° febbraio 2025, sono stati descritti dai membri della WSTA come "non amministrabili" e "pura follia".

Il Cancelliere dovrebbe invece mantenere la procedura temporanea e semplificata per tassare l'85% dei vini sul mercato britannico. Miles Beale, direttore generale della Wine and Spirit Trade Association, ha dichiarato: "Le aziende del settore del vino e degli alcolici di tutto il Paese stanno esortando il Governo a fare la cosa giusta in occasione del bilancio della prossima settimana: sostenere le imprese britanniche e incrementare le casse del Tesoro riducendo le accise sugli alcolici. È stato dimostrato che gli aumenti record delle accise dello scorso agosto hanno ottenuto l'esatto contrario, alimentando l'inflazione e riducendo significativamente gli introiti delle accise per l'erario. Il costo per le imprese sarà di milioni e milioni di sterline. Purtroppo, le stesse imprese non avranno altra scelta che scaricare questi costi sui consumatori, già in difficoltà economiche. Chiediamo al Cancelliere di fare un enorme favore a se stesso - e a tutti gli altri - riducendo l'accisa sugli alcolici e rendendo permanente l’agevolazione sul vino".

 

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