Usa: regole più flessibili per l'indicazione delle calorie in etichetta
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Il Tax and Trade Bureau (TTB) americano ha deciso di consentire l'uso di “valori medi” per le dichiarazioni volontarie delle calorie su etichette e pubblicità di vino, liquori e birra. La decisione del TTB, pubblicata questa settimana, amplia le tolleranze per le dichiarazioni caloriche volontarie per renderle più coerenti con quelle consentite dalle normative statunitensi sull'etichettatura degli alimenti.
I produttori di bevande possono ora utilizzare database e valori medi quando indicano il conteggio delle calorie sulle etichette. Il TTB ha anche chiarito che le aziende del settore non sono tenute a ottenere analisi di laboratorio per ciascun lotto di prodotto al fine di ottenere una misurazione del contenuto di nutrienti per l'etichettatura.
La decisione è stata accolta con favore da Bobby Koch, presidente e ceo del California Wine Institute, il quale ha affermato che la sentenza "rimuove un grave ostacolo”.
“Il vino varia da annata a annata e può anche variare da botte a botte in un dato anno - ha aggiunto -. Apprezziamo la risposta di TTB alle preoccupazioni che abbiamo sollevato”.
L'uso di database o valori medi è consentito sull'etichettatura nutrizionale dei menu dei ristoranti negli Stati Uniti dal 2014.
Il TTB ha comunque sottolineato che un prodotto non può contenere più del 20% di calorie rispetto alla quantità dichiarata. Le indicazioni sulle calorie sulle etichette e negli annunci pubblicitari possono essere arrotondate all'incremento di 10 calorie, mentre i prodotti contenenti meno di cinque calorie possono essere espressi come 0 calorie.