Lo yen debole fa impennare i prezzi di vino e spirits importati in Giappone
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La debolezza dello yen giapponese, che continua a deprezzarsi, comincia ad avere effetti anche sul mercato del vino e degli spirits. Il mese scorso i prezzi al dettaglio sono aumentati almeno del 10%, a causa dei maggiori costi di gestione e dello yen debole.
L'importatore Iconic Wine Japan, che rappresenta circa 30 marchi, ha dichiarato di aver aumentato i prezzi al dettaglio del 10% su tutta la linea il mese scorso e che aumenterà ancora tra qualche mese.
L'anno scorso il Giappone ha importato vini per un valore di 1,6 miliardi di dollari, con un aumento del 12% rispetto al 2020, secondo i dati dell'Ufficio doganale e tariffario. In testa vini provenienti da Francia, Italia e Cile. I vini importati rappresentano il 70% del consumo.
Il mese prossimo, quando arriverà sul mercato il Beaujolais Nouveau, uno dei vini francesi più popolari in Giappone ,i consumatori pagheranno almeno il 40% in più. Le grandi aziende distributrici Kirin Holdings Co e Suntory Holdings hanno aumentato i prezzi delle bottiglie di Beaujolais di almeno il 40% quest'anno e hanno ridotto la varietà dell'offerta.
Non solo vino: anche le aziende produttrici di birra del Paese hanno aumentato i prezzi. All'inizio di aprile, il più grande produttore di birra giapponese, Asahi, ha annunciato il primo aumento dei prezzi della birra in lattina da 14 anni a questa parte, insieme al whisky e ad altri prodotti che sono sottoposti a una crescente pressione sui costi e alla domanda dei consumatori.
Prima dell'aumento dei prezzi di Asahi, Suntory ha annunciato lo scorso dicembre un aumento dei prezzi al dettaglio di 31 diversi prodotti di otto marchi di whisky, che è entrato in vigore il 1° aprile di quest'anno. Il tasso di aumento varia dal 5 al 28%.