In Cina sorpasso degli spirits sui vini, e il primato è francese
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Secondo un rapporto pubblicato dalla CFNA (China Chamber of Commerce For Import and Export of Foodstuffs, Native Produce And Animal), il valore degli alcolici importati nel paese asiatico è cresciuto in modo significativo da gennaio a maggio 2021. Gli spirits, con vendite per 780 milioni di dollari nel periodo, hanno ottenuto un aumento del 117% su base annua, superando il primato del vino. Nello stesso periodo gli alcolici hanno continuato a crescere rapidamente anche in volume: 51,75 milioni di litri importati, in crescita del 45% su base annua.
Il brandy è la maggiore categoria di liquori importati. Secondo i dati diffusi, le importazioni di brandy hanno raggiunto un valore di 500 milioni di dollari e un volume di oltre 17 milioni di litri, aumentando rispettivamente del 149% e del 74% su base annua. La sola categoria del brandy rappresentava oltre il 60% dell'intera importazione di alcolici.
Al secondo posto il whisky. Le importazioni tra gennaio e maggio di quest'anno sono state di 150 milioni di dollari e 10 milioni di litri. Grazie al contributo del brandy, la Francia è la prima fonte di alcolici importati, con una quota del 64%, seguita dal Regno Unito.
Per quanto riguarda il vino, sempre da gennaio a maggio, calo dell'1% su base annua in volume e incremento anno su anno dello 0,2% in valore (quasi 700 milioni di dollari). Il calo del vino è da imputarsi in parte alla drastica riduzione delle vendite di etichette australiane, fortemente colpite dai dazi cinesi.
Nonostante ciò i dati mostrano che il consumo di vino del paese è aumentato, con l'aumento della percentuale di vino importato in bottiglia. Nel 2017 il vino importato in bottiglia ha rappresentato il 91% delle importazioni totali di vino, da gennaio a maggio di quest'anno, la percentuale è aumentata al 94%.
La quota di mercato dei vini italiani è cresciuta e i nostri brand hanno effettuato il sorpasso sugli spagnoli.