Australia, il Northern Territory pronto ad abolire il Mup sugli alcolici
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L’introduzione del Mup (prezzo unitario minimo di vendita) sugli alcolici da sempre è al centro di dibattito tra esperti, operatori del settore e politici. Non esistono - a quanto risulta - studi definitivi sui sui effetti, sia da un punto di vista economico che sanitario.
In alcuni casi esistono anche ripensamenti. In Australia il governo del Northern Territory ad esempio ha presentato una proposta di legge vota ad abolire il prezzo unitario minimo attualmente applicato a tutti i prodotti alcolici venduti nel Territorio. Istituito nel 2018, il Mup da 1,30 $ per una bevanda standard ha suscitato un'importante dibattito nel corso dei sette anni in cui è stato in vigore. Tra le voci più critiche si è espressa l'associazione di categoria Retail Drinks Australia, che ha chiesto un'indagine indipendente sul rapporto sui progressi compiuti, commissionato dal governo a un anno di distanza.
"Ci congratuliamo con il Primo Ministro, Lia Finocchiaro - ha dichiarato Michael Waters, attuale CEO di Retail Drinks Australia - per aver rispettato la promessa elettorale del CLP di abrogare il Mup, che non è riuscito ad affrontare i danni correlati all'alcol, pur punendo la stragrande maggioranza dei cittadini del Territorio che bevevano responsabilmente".
"Il fallimento del prezzo minimo nell'incidere positivamente sui danni correlati all'alcol - ha aggiunto - è stato il risultato del passaggio delle vendite al dettaglio a prodotti non interessati dal prezzo minimo, con conseguenti effetti indesiderati". Lo stesso, secondo molti operatori, sta accadendo in Scozia.
Di tutt’altro parere il CEO della Public Health Association of Australia, Tery Slevin, secondo il quale "quando l'alcol più economico, spesso sotto forma di vino sfuso, costa meno del latte o dell'acqua in bottiglia, è più probabile che si raggiungano livelli pericolosi di consumo di alcol. Coloro che consumano queste forme economiche di alcol sono anche molto sensibili al prezzo, il che significa che (con il Mup, ndr) se ne consuma meno".
Uno studio di Frontier Economics condotto nel 2022 ha concluso che "il Mup ha ridotto il consumo di vino sfuso, portando a una piccola riduzione del consumo totale di alcol" e che "ha portato a un riequilibrio dei prezzi su un'ampia gamma di prodotti alcolici e ha quindi probabilmente avuto un impatto su un'ampia gamma di bevitori". Tuttavia, nonostante abbia rilevato "prove di una riduzione dei danni correlati all'alcol", lo studio afferma che "non è possibile attribuirlo direttamente al Mup".
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