Il Vermentino, vitigno di tendenza della Toscana
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Con la quarta edizione dell’evento Vermentino Grand Prix, organizzata dal Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, si sono riaccesi i riflettori su quello che si sta sempre più attestando come una delle punte di diamante della Denominazione. Merito del successo di questo vitigno sono la sua tipologia particolarmente versatile e il lavoro di squadra di viticoltori e Consorzio.
"Abbiamo avuto la conferma che il Vermentino della Denominazione abbia una grande personalità, non solo nella versione fresca e di facile beva, ma anche in versioni più importanti con processi di vinificazione complessi e periodi di affinamento più lunghi”, spiega Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.
Una tendenza che si sta consolidando sempre più tra i produttori è la vinificazione in purezza del Vermentino. "Una scelta che ben rappresenta la volontà di caratterizzare la propria produzione, esaltando le particolarità che il vitigno esprime in questo specifico areale e nei diversi terroir», spiega il direttore del Consorzio Luca Pollini, che aggiunge “inoltre anche da questa edizione, emerge una netta predominanza dei vini più complessi e maturi rispetto a quelli dell’annata più recente, cosa che fa ben sperare per il futuro. In effetti il Vermentino conferma la sua capacità di dare vini complessi, di ottima struttura e longevi come i grandi vini rossi".
“La provincia di Grosseto, con 938 ettari - spiega Pollini -, rappresenta il 50% del vigneto toscano di Vermentino ed è il territorio dove il vitigno sta crescendo con le percentuali più alte, oggi la Maremma Toscana è l’areale di coltivazione più importante della Penisola per il Vermentino”. Per comprendere i contorni del fenomeno Vermentino Doc della Maremma Toscana è sufficiente osservare i numeri: lo stesso è passato “da circa 33.700 quintali di uva rivendicati nella vendemmia 2020 a 37.150 quintali di quella 2021 agli oltre 43.300 quintali della vendemmia 2022. Tanto che oggi rappresenta il 34% dell’intero quantitativo di uve rivendicate alla Doc Maremma Toscana nell’ultima vendemmia”, sottolinea Mazzei aggiungendo che “il successo deriva proprio dalla tipologia particolarmente versatile e dal lavoro di squadra di viticoltori e Consorzio; i primi hanno unanimemente intrapreso un percorso di crescita qualitativa, il secondo lavora costantemente a iniziative di valorizzazione e di promozione".