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19 Dicembre 2022

Prosecco: per la Docg Londra resta prima destinazione

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di Redazione | in 

Se il 2021 è stato caratterizzato dalla piena ripresa delle attività economiche e si è concluso come l’anno di svolta per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, anche il 2022 terminerà con un segno positivo. “L’analisi del 2022 testimonia come una comunità di produttori, da sessant’anni impegnata a valorizzare un prodotto di grande finezza e capace di esprimere una varietà di espressioni sensoriali, abbia saputo riorganizzare le proprie attività adeguandole alla “nuova normalità” che si è affermata proprio nel 2021” afferma la presidente Elvira Bortolomiol, che prosegue “Il Rapporto infatti documenta anche da quale situazione strutturale, ricchezza di competenze e patrimonio di relazioni di mercato sta muovendo la Denominazione per intraprendere nuovi percorsi di crescita orientati al valore e alla sostenibilità, due parole chiave per affrontare il futuro”.

“Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg è un prodotto maturo che può vantare ed esprimere sul mercato il suo valore grazie all’unicità del suo terroir” commenta Diego Tomasi direttore del Consorzio “Oltre all’autenticità del vitigno, il nostro territorio inizia a esprimere fortemente il proprio potenziale di attrattività turistica. Infatti, nei primi sette mesi del 2022 gli arrivi e le presenze di visitatori nel Conegliano Valdobbiadene si sono attestati in crescita rispettivamente del +61,8% e del +31% in confronto allo stesso periodo del 2021”.

Il mercato italiano

Il mercato interno detiene ancora la quota maggiore di bottiglie vendute. Per il 2021 si tratta di 59,5 milioni di bottiglie per un valore di 363,8 milioni di euro. La ripartizione per aree Nielsen vede ancora in testa il Nord est come destinazione principale con il 40,3% del prodotto, segue il Nord Ovest con il 30,4%, il Centro con il 18,1% e il Sud e le Isole con l’11,2%. Il ritorno a modelli di vita vicini a quelli pre-pandemia, che ha caratterizzato soprattutto la seconda parte del 2021, ha portato ad una crescita delle vendite dello spumante Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore nei più importanti canali. I principali si confermano le centrali d’acquisto che detengono una quota a volume del 46,3%, il settore Horeca ed enoteche che si attesta sul 25,8% e i grossisti che raggiungono il 18,7%. Crescono le quote della vendita diretta (+28,4% in volume e + 30,7% in valore), come conseguenza della ripresa delle attività̀ enoturistiche. Infatti va sottolineato che nel 2021 il numero dei visitatori in cantina ha superato le 350mila unitàcon un incremento del 42,4% rispetto al 2020. Questo grazie al notevole impegno delle aziende e al contributo alla notorietà̀ e prestigio del territorio della Denominazione venuto dal riconoscimento Unesco delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene quale Patrimonio dell’Umanità̀. Infine, si conferma la crescita del canale online con un incremento delle vendite del 40% in volume e del 53% in valore, proseguendo così un percorso di sviluppo avviato nel 2020, che appare ormai strutturale e con una tendenziale specializzazione verso le bottiglie di particolare pregio.

I mercati esteri

Nel 2021 le esportazioni hanno raggiunto un valore pari a 224,8 milioni di euro ed un volume di 41,3 milioni di bottiglie, con un incremento dell’8,9% in valore e dell’11,4% in volume, evidenziando un rafforzamento della posizione della Denominazione nelle destinazioni tradizionali. Il Regno Unito si conferma prima destinazione dell’export del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg in volume (9,6 milioni di bottiglie) e in valore (50,2 milioni di euro) registrando una crescita rispettivamente del +18,2% e del 7,5%. Crescono anche le esportazioni verso Germania che con 7,6 milioni di bottiglie cresce del 10,5% per un valore di 47,3 milioni di euro ovvero un incremento sul 2020 del 10,4%. Si conferma un mercato fondamentale la Svizzera, terzo importatore della Denominazione che con 6,2 milioni di bottiglie aumenta i propri volumi del 9,2% e con 31,3 milioni di euro incrementa del 8,8% il proprio valore. Rimanendo in Europa si evidenzia la crescita a doppia cifra delle vendite nella penisola scandinava che con 1,5 milioni di bottiglie raggiunge un + 63,8% di aumento in volume corrispondente a 9 milioni di euro ovvero +72,4% in valore. 

Oltreoceano continua la crescita del mercato statunitense che cresce del 43,5% a volume del 40,6% a valore; quella del Brasile con un incremento del 45,6% in volume e del 34,1% a valore e infine dell’Australia e Nuova Zelanda che registrano un aumento delle vendite di bottiglie del 13,4% per un valore cresciuto del 17,4%.

Le persone e le strutture

Il 2021 si caratterizza anche per un ricambio generazionale confermando il trend positivo già iniziato nel 2020: i giovani rappresentano il 37,2% del totale degli addetti, in numero pari a 1.260 unità, tanto da attestarsi a +20,7% rispetto all’anno precedente, con una crescita positiva dell’occupazione giovanile femminile che rileva 501 addette pari al +31,2% in più rispetto al 2020. Inoltre crescono nel 2021 le case spumantistiche il cui numero sale a 209, il 6% in più rispetto al 2020 e il 12% in più rispetto al 2018.

Transizione ecologica e sostenibilità sociale

Nel 2021 si registrano dati in crescita degli investimenti delle case spumantistiche in installazioni e tecnologie finalizzate a raggiungere livelli più elevati di autosufficienza energetica. Cresce il numero delle imprese che utilizzano energie rinnovabili (+16,7%) e la quota complessiva delle energie rinnovabili sul totale utilizzato raggiunge quasi il 24%. Inoltre si rileva un progresso nell’utilizzo di packaging ecosostenibile. Se da un lato appare stabilizzata la quota di produzione delle case spumantistiche ottenuta con bottiglie di vetro meno pesante, il 2021 vede un incremento significativo mediamente oltre i 10 punti percentuali, della quota di produzione con chiusure, etichette e imballaggi ecosostenibili.

Relativamente alla gestione del vigneto, sostanzialmente la totalità della produzione controllata dalle case spumantistiche della Denominazione osserva uno standard di sostenibilità̀. Il 2021, comunque, si caratterizza per un incremento della produzione conforme al Sistema di Qualità̀ Nazionale di Produzione Integrata (Sqnpi), che ha raggiunto il 40% del totale e diminuisce di riflesso quella conforme al Protocollo Viticolo con una quota che comunque si mantiene maggioritaria (54%). Intorno al 2% si quantifica la quota di produzione biologica o biodinamica.

Si vede confermato l’impegno delle aziende della Denominazione a favore della sostenibilità̀ sociale del sistema produttivo e commerciale che produce il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, sempre rivolto verso il benessere dei dipendenti e ad attività di vario tipo sostenute sia in Italia che all’estero.

 

 

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