Il miglioramento genetico nella vitivinicoltura
“Il futuro dell’agricoltura passa anche dalla formazione e dalla trasmissione ai produttori agricoli dei risultati della ricerca e dell’innovazione, con particolare riferimento alle nuove biotecnologie, al miglioramento genetico e alle grandi possibilità offerte dalle sperimentazioni in campo, strumento insostituibile per avere riscontri pratici di fondamentale importanza per assicurare la sostenibilità del primario e poter rispondere prontamente ai sempre più frequenti effetti dei cambiamenti climatici”. Lo sottolinea la Copagri, che proprio per tali ragioni, in collaborazione con il Crea-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ha organizzato il webinar “Il miglioramento genetico nella vitivinicoltura: i primi risultati del progetto Biotech”, che si terrà il 19 luglio dalle ore 11:00.
Ai lavori, che saranno patrocinati dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali-Odaf di Roma, interverranno il direttore del Centro di ricerca in genomica e bioinformatica del Crea Luigi Cattivelli, che è anche responsabile del progetto Biotech, il direttore del Centro di ricerca in viticoltura ed enologia del Crea Riccardo Velasco e il responsabile tecnico dei settori produttivi della Copagri Enrico Fravili.
“La sempre maggiore frequenza dei fenomeni atmosferici estremi, unita al proliferare di nuovi e più aggressivi parassiti e all’indebolimento della capacità di resistenza delle piante, impongono agli agricoltori di prestare una attenzione sempre maggiore agli sviluppi e all’applicazione della ricerca, tenendo in debita considerazione, ad esempio, le ricadute del miglioramento genetico sulla vite e sui vitigni resistenti alle più importanti patologie della vitis vinifera”, spiega il vicepresidente nazionale della Copagri Tommaso Battista, che terrà le conclusioni dell’incontro.
“Biotech - spiega il Crea - è il primo grande progetto nazionale sul miglioramento genetico vegetale, un settore che riveste una valenza strategica per il Paese. Molte delle specie coltivate in Italia, tra cui anche diverse colture alla base di prodotti tipici, derivano da varietà, ibridi o portinnesti importati o realizzati in Italia, con genetica estera, una condizione di strutturale fragilità per il nostro Made in Italy che deve essere superata con la ricerca. Il progetto, appunto, intende costruire un know how scientifico che contribuisca a trasformare le conoscenze relative ai genomi delle diverse specie in prodotti migliorati, sempre più competitivi e autenticamente italiani”.
Per partecipare ai lavori, che daranno diritto al riconoscimento per gli agronomi di 0,375 crediti formativi professionali, è necessario registrarsi entro venerdì 15 luglio 2022 comunicando il proprio nominativo all’indirizzo
Caratteristiche dell'evento
Inizio evento | 19-07-2022 |
Termine evento | 19-07-2022 |