Ecco perché la viticoltura deve dire grazie all’estinzione dei dinosauri
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Recenti studi pubblicati su "Nature Plants" da un team internazionale di ricercatori, tra cui Fabiany Herrera del Field Museum, Mónica Carvalho dell'Università del Michigan, Steven Manchester del Florida Museum of Natural History, Gregory Stull dello Smithsonian National Museum of Natural History e Carlos Jaramillo dello Smithsonian Tropical Research Institute, hanno rivelato una sorprendente connessione tra dinosauri e viti. Secondo la ricerca, l'uva ha potuto svilupparsi e diffondersi solo dopo l'estinzione di massa dei grandi rettili.
I ricercatori hanno scoperto il più antico fossile di uva in India, datato a 66 milioni di anni fa, coincidente con l'estinzione dei dinosauri provocata dalla caduta di un meteorite. Questo evento catastrofico non solo ha causato la scomparsa dei dinosauri, ma ha anche determinato una significativa trasformazione delle foreste, consentendo nuove composizioni vegetali.
È noto che grandi animali come i dinosauri potevano alterare significativamente l'ecosistema, mantenendo le foreste più aperte. Con la loro estinzione, le foreste sono diventate più fitte, permettendo alle viti e ad altre piante rampicanti di prosperare. Questa riconfigurazione della flora ha fornito un ambiente favorevole allo sviluppo delle viti.
Nel 2022, durante una spedizione nelle Ande colombiane, sono stati rinvenuti fossili di uva datati a 60 milioni di anni, tra i più antichi al mondo. Questa scoperta dimostra come, dopo l'estinzione dei dinosauri, l'uva abbia iniziato a diffondersi globalmente. Ulteriori fossili sono stati trovati in Colombia, Panama e Perù, con età comprese tra i 60 e i 19 milioni di anni, evidenziando la capacità di adattamento e sopravvivenza dell'uva nonostante numerose estinzioni.
Questa ricerca non solo getta luce sull'evoluzione della vite, ma dimostra anche la straordinaria resilienza e capacità di adattamento di questa pianta nel corso di milioni di anni.